Come costruiamo la strategia dei progetti?
La parola “costruire” è una parola fondamentale. Ogni forma costruita ha bisogno di una solida base ed è qui che la strategia gioca il ruolo più importante di ogni progetto: fornire un punto di vista ponderato e un percorso chiaro per il futuro. È necessario immergersi nell’attività del nostro cliente e fare molte domande sul progetto. Occorre osservare, ascoltare e circondarsi di persone e materiali che ci aiutino ad avere una visione d’insieme. Il punto, naturalmente, è sintetizzare questi apprendimenti e creare una narrazione completa, dalla riflessione, all’intuizione, alla proposta.
Anche la strategia è solo un punto di partenza. In Oissa, l’intero team del progetto lavora insieme dall’inizio alla fine. Certo, il tempo di elaborazione della strategia potrebbe essere più concentrato all’inizio di un progetto. Eppure la strategia non si dà necessariamente una volta per tutte, spesso può essere informata dal processo di design.
Troppo frequentemente chi elabora la strategia opera in solitudine, sforna un brief e poi spetta al team creativo farne qualcosa. Ma il nostro obiettivo è quello di costruire relazioni a lungo termine con ciascuno dei nostri clienti, quindi l’intero team viene coinvolto per l’intera durata del lavoro, dall’immersione al risultato finale. Chi elabora la strategia conduce i colloqui con il cliente, ma poi mettiamo insieme le prospettive diverse degli altri membri del team affinché, qualora un nuovo modo promettente di vedere le cose emerga, possa essere ulteriormente esplorato. Sono tante le volte in cui un designer o uno sviluppatore nota o dice qualcosa capace di sollecitare un nuovo pensiero o un modo diverso di percepire qualcosa che altrimenti sarebbe sfuggito a chi elabora la strategia.
Ci sono diversi modi in cui Oissa “consegna” la strategia nel corso del progetto e della relazione con il cliente. Eccone alcuni.
Creare spazio
Uno spazio e un tempo adeguati sono cruciali per elaborare una strategia efficace. Prima che l’obiettivo progettuale venga puntualmente formulato, chi elabora la strategia lo condivide con il team per assicurarsi che ci siano tempo e risorse sufficienti per fare ricerche e approfondimenti e dare forma alla narrazione del marchio e all’esperienza del prodotto lungo tutto il percorso futuro. A volte le sessioni di immersione e i risultati della ricerca inziale possono gettare le basi, lasciando alle fasi successive del progetto il modo e il tempo di acquisire nuove conoscenze. Altre volte occorre approfondire la ricerca dei clienti. In ogni caso, il nostro obiettivo è sempre lo stesso: come creare uno spazio per la scoperta di ciò che ancora non conosciamo, che potrebbe sbloccare la comprensione di qualcosa che non avremmo mai pensato possibile.
Struttura + caos
Costruire questo spazio ci dà la possibilità di trovare un’alchimia tra struttura e caos. Ci sono modelli efficaci che utilizziamo e fruttuosi esercizi che svolgiamo, eppure ogni progetto è diverso. E se il processo sembra un po’ caotico, è perché lasciamo che le nostre menti curiose si avventurino nell’ignoto.
Cerchiamo sempre di portare il team a compiere un viaggio per dar forma a una prima narrazione strategica, evitando che venga percepita come già scolpita sulla roccia. Le intuizioni possono arrivare da qualsiasi direzione, per cui spesso è necessario distrarsi in modo mirato. È meglio non avere troppi preconcetti sulla forma finale che la strategia dovrebbe assumere.
L’arte della furtività
Il ruolo di chi elabora la strategia richiama alla mente il Ninjutsu, o “l’arte della furtività” praticata centinaia di anni fa nelle regioni montuose del Giappone. Assassini addestrati, i ninja hanno affinato le loro abilità di invisibilità e mimetizzazione diventando tutt’uno con la natura. Non sto suggerendo che coloro che elaborano la strategia svolgano il ruolo di assassini (anche se dovrebbero essere abili nell’uccidere furtivamente le cattive idee e gli obiettivi sbagliati dei progetti), ma piuttosto che dovrebbero essere una forza tranquilla che riesce ad adattarsi a diversi ambienti, entrare in empatia con gli altri e addestrare la propria mente e i propri sensi a osservare ciò che li circonda.
Fuori di metafora, dovrebbero quindi integrarsi con il team del cliente per comprendere il loro lavoro quotidiano o approfondire le loro analisi per capire cosa sono in grado di rivelare i loro dati. Indipendentemente dall’ambiente, dovrebbero essere pronti ad affrontare ogni problema attraverso la conoscenza di prima mano e la determinazione personale.
Conoscere il proprio pubblico
L’obiettivo strategico di questo articolo che state leggendo in questo momento è quello di dire a tutti coloro che lo leggono quanta importanza per noi di Oissa ha la capacità di elaborare una strategia efficace a beneficio dei clienti.
Conoscere il proprio pubblico significa cercare di cogliere la sua profondità e molteplicità umana e di capire le esperienze che condivide. Questo significa andare oltre le definizioni e le categorie generiche (i millennials amano le esperienze!) o attribuire ai dati verità assolute (la conversione non mente) e invece cercare più a fondo i modi per modellare e raccontare una storia.
Questo farà sì che quando il prodotto o la campagna prenderanno vita nel mondo reale, sia più probabile che il marchio risulti più autentico o le persone vogliano davvero interagire con ciò che hai creato.
Un confortevole disagio
E se mettere le persone a disagio fosse un modo per creare una proficua tensione creativa?
La strategia non è una serie di parole messe su di una pagina per strappare a tutti un cenno di assenso con la testa o per farci sentire meglio con noi stessi. Se lo è, vuol dire che il lavoro non sarà così interessante e le persone non saranno spinte a impegnarsi adeguatamente. La strategia consiste nell’esplorare diverse direzioni per trovare una tensione creativa in cui le idee possano prosperare. Si tratta di imparare, disimparare e riapprendere nuovi modelli e comportamenti. Si tratta di trovare parole migliori per dare forma a una narrazione che risulti fresca, stimolante e rilevante.
Ibridi creativi
E se la strategia funzionasse al meglio quando riesce a flettere in diverse direzioni in base alle esigenze di un progetto?
All’interno del team creativo, lo scopo primario di chi elabora la strategia è quello di alimentare la creatività. Nel corso di una giornata lavorativa, potrà sviluppare una strategia di marca, costruire una strategia narrativa per un sito web o realizzare una strategia editoriale. Spesso si tratta di tutto questo e molto altro ancora.
In Oissa, vogliamo che tutti i membri del team siano in grado di cambiare rapidamente marcia e di muoversi in diverse direzioni a seconda della natura del progetto. Sosteniamo questo approccio non per entrare in polemica con gli strateghi puri di prodotto o con chi si dedica esclusivamente a pianificare la comunicazione, figure queste che apportano una profonda specializzazione al loro mestiere. Piuttosto, è un argomento a favore di una collaborazione interdisciplinare, che ha l’obiettivo di osservare le cose da tutti i punti di vista in modo da poter aiutare i nostri clienti a risolvere i problemi reali.
Pensare in modo olistico
Osservare le cose da più angolazioni significa che possiamo realizzare lavori caratterizzati da molte dimensioni. Spesso chiediamo ai nostri clienti: “Dove si colloca questa iniziativa nel piano di marketing più ampio? Cosa viene dopo? Una nuova serie di contenuti? Un potenziamento futuro del prodotto?”.
Piuttosto che essere accecati dalle finalità immediate o dalla consegna del lavoro, il vero valore della strategia è quando non solo risponde a un bisogno contingente, ma traccia anche un sentiero in grado di cogliere nuove opportunità. Quando un prodotto o una campagna vengono lanciati, rappresentano una trasfigurazione del modo in cui abbiamo immaginato che il mondo li guardi e interagisca con loro in quel momento. Edificando una base strategica aperta a nuovi insegnamenti, ci mettiamo nelle condizioni di costruirci ulteriormente su nel corso del tempo, sospinti dalle nuove idee che verranno.
Siamo nel business della creatività. Più riusciamo ad aiutare i nostri clienti a capire meglio i loro clienti, a generare un lavoro significativo e a mostrare come un investimento nella creatività porti al successo aziendale, meglio sarà per tutti.